Aphrodite Les Folies

Contiamo che ho rischiato di non andarci. Poi sono riuscito a organizzare trasferimento BO-MI e il pernottamento. Non dopo essermi procurato un biglietto parterre, elemosinandolo da un disgraziato che è finito nella SplahZone, che assomigliava più a una festa di compleanno privata – Sasi dixit.

Ma comunque. Ce l’ho fatta, sano e salvo.

Il concerto è stato uno spettacolo, nel vero senso della parola. Non ho altri metri di paragone perché era il primo show di questo tipo a cui assistivo. Ma un paio di cose sono assodate:

  • non so quante altre popstar abbiano fatto la loro entrata in una conchiglia;
  • non so quante altre popstar abbiano fatto il giro del palco su una biga trainata da maschioni;
  • non so quante altre popstar abbiano volato sopra un angelo mentre cantavano;
  • non so quante altre popstar abbiano avuto delle fontane al proprio concerto (sebbene usate con parsimonia);
  • non so quante altre popstar a 40 e passa anni non hanno ancora la cellulite.

Insomma, questi sono solo cinque tra i tanti motivi. Sono contento di essere riuscito ad assistere, perché è stato davvero notevole. Se non siete venuti mangiatevi pure le mani.

E questo è quanto.

UPDATE: una gallery di foto dell’evento QUI

I Believe in Books

Io amo i libri. Sono la cosa più interessante che esista, se escludiamo le persone, che però non sono cose.

Ho iniziato a leggere a quattro anni o poco più, ma fino ad oggi non ho letto tutti i libri che avrei voluto, e Dio solo sa se ci riuscirò mai, quindi meglio non pensarci.

Il 25 Marzo parteciperò all’iniziativa Leggere, leggere, leggere!. In sostanza, regalerò un libro ad uno/a sconosciuto/a. Mentre vado all’università o mentre ritorno, sulla via, in piazza, dove mi capiterà. Mi butterò e farò un gesto che apparirà all’inizio idiota, poi, spero, se non altro apprezzato.

L’iniziativa consiste proprio in questo, cioè nel regalare un libro ad uno sconosciuto. Per infrangere le barriere che silenziosamente innalziamo ogni giorno tra noi e la moltitudine di persone che incontriamo per strada, di cui conosciamo volto e aspetto fisico ma di cui ignoriamo il nome. Per diffondere parole, sogni, idee. Per permettere ai libri di circolare, aprire le menti e portare la luce.

A qualcuno l’iniziativa sembra idealisticamente stupida o inutile. Ma io ho sempre creduto nei miei sogni, ho sempre creduto nei libri, e se anche il volume che regalerò finirà non letto a accumulare polvere su uno scaffale, avrò comunque il piacere di aver dato a qualcuno la possibilità di arricchire la propria esistenza.