EuroPride 2011: Mille modi per dire Amore

Non avevo metri di paragone perché il Roma EuroPride 2011 è stato il primo Gay Pride a cui ho partecipato. Una volta superato lo scoglio di doverlo dire ai miei (solito finto disinteresse) e di organizzare la trasferta, sono partito con un amico. Lì si sono aggiunti un’amica compagna di corso del mio amico e un amico dell’amica – AIUTO. Insomma il nucleo originario era di quattro persone.

Nel luogo di concentramento (ritrovo) ho fatto un salutino a Sasi. Non prima di essermi munito di Raimbow Pin e aver realizzato di essere circondato da froci, ben più di quelli che avevo visto al concerto di Kylie. Il bello è che non c’erano solo froce depilate e tirate a lucido, ma anche e soprattutto persone dall’aspetto più – diciamo così – ordinario, per non parlare delle coppie (che rimangono tenere pur avendomi fatto montare un sacco di gelosia >__<). Mentre parlavo con i miei amici mi ha avvicinato anche un ragazzo di un forum che frequento, che mi ha riconosciuto da una foto trovata in internet e che ci ha fatto compagnia per tutta la parata =)

Iniziato il corteo ci siamo subito messi in marcia, e non sapendo di dover scegliere un carro e piazzarcisi dietro siamo andati un po’ come ci è parso, uscendo dal flusso quando ci pareva eccessivamente opprimente e fermandoci quando lo ritenevamo necessario. Ho fatto un po’ di foto, ma la maggior parte sono venute in controluce e sono più che altro della folla.

Il Colosseo come sfondo di bandiere arcobaleno svettanti è uno spettacolo favoloso, così come le vie del centro di Roma piena di uomini, donne, adulti, anziani, bambini, che per un pomeriggio hanno potuto dimenticare le “differenze” e le etichette indentitarie in cui troppo spesso ci releghiamo. Risate, balli, musica e festa: vorrei sapere cosa c’è di male.

Ho amato molto che non fosse una manifestazione politica in sé: ovviamente erano presenti carri/bandiere/rappresentanti di diversi partiti, ma tutta la parata non era altro che l’espressione di un unico desiderio comune: quello di poter essere se stessi ed avere diritti uguali per tutti.
Tanto di cappello a Lady Gaga che ha dedicato gran parte del suo tempo al discorso e non ha trasformato l’intero evento in un suo concerto. Odiosa e immatura invece la folla di froce, che a un certo punto ha smesso di applaudire al suo discorso perché non aspettava altro che lei cantasse. Ma questa era l’unica pecca.

E’ stato un pomeriggio di sorrisi, musica, divertimento, rispetto, umanità, voglia di vivere e amore.

[Altre foto, per nulla artistiche ma accontentiamoci —> QUI]