Tra ossa di pollo e resti di pasta

Sto esaurendo. Voglio che ritorni il Coinquilino A (come d’ora in avanti chiamerò quello con cui condivido la doppia, che è tranquillo, ordinato e soprattutto pulito, sempre attento a lavare tutti i piatti, il ripiano della cucina, il tavolo, la camera da letto e il bagno, cambia la spazzatura) e che mi restituisca con la sua presenza un minimo di equilibrio.

Perché io a vivere da solo con il Coinquilino B (come d’ora in avanti chiamerò quello che ha la singola, E GRAZIE A DIO E A TUTTI I SANTI) non ce la faccio più.

Elencherò in maniera random gli aspetti che, nel migliore dei casi, mi portano a contare un paio di volte fino a cento per sbollire l’incazzatura; nel peggiore me la fanno sfogare con urla contro il cuscino e pugni sul materasso.

  • La musica. Sì, perché ascolta musica. Ma non è questo il problema, anche io l’ascolto. Non è nemmeno il fatto che ha le casse, e quindi la musica si sente particolarmente bene (anche il Coinquilino A ha le casse, e viviamo nella stessa stanza). No. Il problema è che    1- La prima cosa  che fa quando si alza è accendere il computer e far partire la musica. Ma dico io. Ti capisco se hai bisogno di svegliarti (in realtà no, perché grazie al cielo io una volta che mi sveglio sono sveglio, e sono pronto anche a tradurti Tucidide due secondi dopo che mi sono alzato dal letto), ma perché cazzo devi coinvolgere tutta la casa nel processo di inizio della giornata? Tanto più che la tua giornata inizia spesso e volentieri a orari improponibili, quando io sono già proiettato nel pieno della mia attività celebrale (qualche esempio: le 12.00, le 14.00, le 17.00).    2- Spesso e volentieri, ascolta la musica mentre è al computer, anzi, rettifico: la ascolta sempre se è al computer, il che si verifica quando non sta compiendo una delle seguenti azioni: mangiare, dormire. Questo mi porta al terzo punto    3- Tiene la musica anche quando non è al computer: che si assenti per caricare la lavatrice, accendere i termosifoni, rispondere al telefono, mettere l’acqua della pasta, lascia sempre la musica. Ed è una cosa che odio. Se stai ascoltando una canzone e ti devi assentare, porco diavolo, la stoppi. Perché se non lo fai, non stai ascoltando veramente una canzone, stai solo riempiendo il silenzio (il cui valore ti vorrei tanto far rivalutare) con un rumore cui non ti dai nemmeno la pena di prestare orecchio.    4- La musica che ascolta mi fa leggermente cagare, ma questo è la meno.    5- La ascolta a volume notevole anche mentre sto studiando. Senza darsi la pena di chiedersi come mai io me ne stia chiuso in camera in silenzio senza proferir verbo. Forse pensa che stia meditando. O che dorma, come fa lui per il 65% della giornata.   6- Oggi, tra le tante canzoni che iniziava ad ascoltare (senza finirle, altra cosa che mi fa desiderare di appiccargli fuoco), ho sentito le note di Since U Been Gone. OSSIGNORESANTO. Vuoi vedere che forse non tutti i suoi gusti sono da buttare. Non l’avessi pensato, l’ha stoppata prima che arrivasse il ritornello.
  • Non cambia la spazzatura. Ma proprio non ce la fa. Riempie fino all’inverosimile il sacco, arriva anche a farlo staripare, se necessario. Ma non c’è verso che lo cambi. L’altro giorno lui e i suoi amici avevano mangiato due polli arrosto (e già qui…). Alla fine della cena, prendono e buttano le ossa nel sacco, poi se ne scappano fuori perché era già iniziata una di quelle cose che attirano tante persone al freddo d’inverno e al caldo d’estare ad assistere a una pagliacciata in cui 22 coglioni corrono dietro ad una palla che rotola. Io vado a controllare il cestino. Secondo me l’inferno ha quell’aspetto (oltre a essere pieno di genitali femminili): una montagna di ossa di pollo che usciva abbondantemente dal bordo del sacco, e parte di essa era finita pure fuori. MA DICO IO. Te ne rendi conto che è immondizia, e se cade devi necessariamente rimetterla nel cestino???
  • Non pulisce il piano cucina e i fornelli quando li sporca. Ci sono resti di pasta (sua) da giorni. Non toglie i resti organici dei (suoi) pasti dal cazzattino che c’è nel buco del lavandino per non farlo tappare. Infine, ho buttato (notare la PRIMA PERSONA SINGOLARE) oggi un cartone da pizza con i resti di un ciaccino* alla nutella ammuffito che era lì da prima delle vacanze di natale. Penso la cosa si commenti da sola.

In questo momento non mi vengono in mente altri motivi della mia disperazione per colpa del Coinquilino B. Non che non siano già abbastanza.

 

 

*Ciaccino [senese]: pizza bianca.

Danza sulla Mia Tomba – Review

di Aidan Chambers.

L’ho finito da un po’.

Mi è piaciuto, molto. Lo stile è quantomai scorrevole e originale, molto giovanile (cosa che si accorda con il pubblico a cui si indirizza, prevalentemente gli young adults).

La trama sembra banale e trita, peccato sia affrontata in una maniera talmente originale da far risultare il libro tanto poetico quanto per nulla scontato. Si parla di morte, di amore, di vita e di amicizia. Il tutto racchiuso in un arco di tempo piuttosto breve, e talmente concentrato che si fatica a distinguere dove inizia l’amore e dove l’amicizia, dove la vita e dove la morte… Ma è così che è la vita, un amalgama di elementi mai troppo facilmente scindibili.

Il libro dà poche risposte. In compenso offre spunti di riflessione importanti al lettore (specie se il suddetto lettore si riconosce in parecchi aspetti della vita del protagonista, come è successo a me).

Non me la sento di dire di più, mi riesce davvero difficile classificare questo libro o imbrigliarlo con una definizione netta: se la trama non vi dispiace, fidatevi se vi dico che leggendolo vi troverete molto di più di quello che ci si potrebbe aspettare.

Ovviamente, consigliato.