Ciderella’s Eyes – Nicola Roberts

Recensione breve, personale e entusiasta per un album che, a conti fatti, è il meglio riuscito e senza dubbio il più originale nella categoria pop-dance-electro del 2011. In barba a tutte le britney, lady gaghe, rihanne, jeylo e copyoncé.

Cinderella’s Eyes di Nicola Roberts unisce suoni studiati e moderni ad una vocalità particolare e mai scontata. Aggiungete una produzione originale ma quanto mai professionale, e avrete tra le mani uno dei gioielli del pop di quest’anno.

  • Beat of My Drum – Primo singolo accattivante, fresco, martellante, divertente e originale. *****/5
  • Lucky Day – Il secondo singolo risulta ancora più ballabile e dal ritmo più marcato del primo. Il testo fonde assieme ad una malinconica speranza una vitalità mai stanca. Questa cazone è la dimostrazione di come si possa fare un pop originale parlando dei soliti argomenti “banali”. *****/5
  • Yo-yo – Quello che dovrebbe essere il terzo singolo dell’album si rivela essere un’altra traccia degna di attenzione. La voce di Nicola qui è il fulcro di tutto, e la malinconia si fa sentire molto di più rispetto ai singoli precedenti: che dire, un’ottima traccia autunnale. *****/5
  • Cinderella’s Eyes – La title-track si rivela essere una delle mie preferite in assoluto dell’album (al contrario di come avviene di solito). E’ vero, come è stato già detto il sound ricorda qualcosa delle Girls Aloud, eppure io la trovo un prodotto a sé, che forse Nicola non avrebbe mai realizzato senza la sua esperienza nella band ma che tuttavia le appartiene senza riserve. Le strofe pungenti, il ritmo quasi ipnotico, un testo da favola. *****/5
  • Porcelain Heart – Già uscita come bonus del singolo Beat of My Drum, Porcelein Heart è forse la prima traccia veramente triste dell’album. Particolarmente notevole la voce di Nicola in questo brano. *****/5
  • i – Una traccia dal sound particolare: un mix di malinconia, tristezza, rassegnazione e voglia di andare avanti. ****/5
  • Everybody’s Got To Learn Sometime – Unica canzone a non essere stata scritta da Nicola in quanto cover, è quella che mi piace meno dell’album, forse proprio perché è una delle tacce più “classiche” nonostante la buona re-interpretazione di Nicola. ***/5
  • Say It Out Loud – Dopo un momento triste dell’album si torna a sonorità fresche e danzerecce. ***,5/5
  • Gladiator –  Una delle canzoni più originali, il sound electro frizzante e martellante non si dimentica facilmente. *****/5
  • Fish Out Of Water – Gli stessi produttori di “i” li ritroviamo anche per questo brano: stessa tecnica originale per un’altra ballad malinconica. Quello che mi piace delle ballad di quest’album – “sticks + stones” esclusa, è che nonostante siano parecchio tristi e riflessive, hanno sempre un sound così vivo che aiuta a non deprimersi completamente, e anzi, hanno spesso l’effetto di stimolare una certa reazione. Ovviamente parlo a titolo personale. ****/5
  • Take a Bite – Penultimo brano che stempera la tensione in vista della ballad di chiusura, Take a Bite è divertente, ma poco più. ***/5
  • sticks + stones – Forse la canzone più personale dell’album, la ballad di chiusura si presenta come un brano sulle difficoltà che una ragazza poco più che adolescente ha dovuto passare. Non serve essere membri delle Girls Aloud per aver passato momenti difficili come quelli cui Nicola si riferisce in questa canzone: chiunque può rapportarvisi, chiunque ha pensato almeno una volta di non avere abbastanza forza per farcela. La ballad si accompagna ad una melodia che ricorda una ninnananna, quasi a dire: dopo una notte di sonno l’incubo è terminato, e possiamo tutti ritornare a vivere guardando il mondo attraverso i nostri sognanti occhi di Cenerentola. *****/5

Voto complessivo: ****,5/5

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